Amelia Rosselli (1930-1996): la rissa degli angeli (documentario)

Amelia Rosselli (1930-1996)

«Non c’è sperimentalismo nella poesia, c’è sperimentalismo nella vita.» inizia con questa frase, pronunciata direttamente dalla voce di Amelia Rosselli, il documentario Amelia Rosselli (1930-1966) – La rissa degli angeli, realizzato nel 2003 per la RAI per la serie Vuoti di memoria di Massimo Fichera, programma di Loredana Rotondo, a cura di Giuliana Mancini.
Il documentario, della durata di circa mezz’ora, parla della vita e della poetica di Amelia Rosselli, partendo con il racconto dell’infanzia e della giovinezza, con il ricordo della figura della nonna paterna (che si chiamava Amelia come lei), l’esilio e il ritorno in Italia.
Si affrontano poi altri aspetti quali gli studi musicali, il rapporto con Rocco Scotellaro, la perdita della memoria e gli elettrochoc, la partecipazione al Festival di Castel Porziano, le ossessioni, la sofferenza che la portò al suicidio.
Per quanto riguarda la poetica di Rosselli vengono affrontati il plurilinguismo, il rapporto con il Gruppo 63 e con altri autori come Pasolini, la grande originalità dei suoi versi.
Parlando dell’opera di Amelia Rosselli, l’artista Livia Livi dice: «La sua poesia è sorprendente, la sua poesia è inimitabile, la sua poesia è difficile.».
Nel documentario intervengono, con le loro testimonianze: Ulderico Pesce, Elio Pecora, Silvia Rosselli, Paola Rosselli, Marina Calloni, Guido Turchi, Emmanuela Tandello, Giovanni Russo, Maria Letizia Gorga, Livia Livi, Maria Clelia Cardona, Biancamaria Frabotta, Annalisa Comes.
Di seguito il documentario, pubblicato su YouTube dall’account Chiamatemi Oscar.

La rissa degli angeli
Di Loredana Rotondo
Montaggio di Erika Manoni
Regia di Manuela Vigorita
Anno di produzione: 2003
Durata: 28.50

Vuoti di memoria (donne e uomini da non dimenticare)
Da un’idea di Massimo Fichera
Un programma di Loredana Rotondo
Con la collaborazione di M. Giustina Laurenzi e Mauro Morbidelli
A cura di Giuliana Mancini

Amelia Rosselli (Parigi, 1930 – Roma, 1996) è considerata una delle più grandi voci poetiche del Novecento. Nacque a Parigi, figlia dell’esule antifascista Carlo Rosselli e di Marion Catherine Cave. Dopo l’assassinio del padre e dello zio Nello, si trasferì in Svizzera, negli Stati Uniti e in Inghilterra. Rientrò in Italia nel 1948, si occupò di teoria musicale, etnomusicologia e composizione e negli anni sessanta iniziò a pubblicare i primi versi su riviste. Nel 1964 uscì la sua prima raccolta Variazioni belliche, edita da Garzanti. Altre sue opere famose sono: Serie ospedaliera (Il Saggiatore, 1969), Documento (1966-1973) (Garzanti, 1976), Primi scritti 1952-1963, (Guanda, 1980), Impromptu (Edizioni San Marco dei Giustiniani, 1981), La libellula (SE, 1985), Antologia poetica (Garzanti, 1987), Sonno-Sleep (1953-1966) (Rossi & Spera, 1989), Sleep. Poesie in inglese (Garzanti, 1992), Le poesie (Garzanti, 1997), L’opera poetica ( I Meridiani Mondadori, 2012).
Ha vissuto a Roma, dove è morta suicida l’11 febbraio 1996.

La targa in ricordo di Amelia Rosselli in Via del Corallo a Roma

L’immagine di Amelia Rosselli è tratta da Pinterest, l’immagine della targa-ricordo è tratta da Wikipedia.

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