Camilla Ziglia – Rivelazioni d’acqua

Neil Welliver – Study for Low Water – Knight’s Flowage (1980)

Nel 2020, con la raccolta Fotogrammi, Camilla Ziglia fu finalista al Premio Bologna in Lettere nella sezione Raccolta inedita. Scrissi per l’occasione una nota di lettura (qui il link: http://www.bolognainlettere.it/2020/05/21/premio-bologna-in-lettere-2020-nota-critica-di-enea-roversi-a-camilla-ziglia/), da cui estrapolo un breve passo. “È all’interno della natura che si muove l’essere umano narrante e narrato, alle prese con la quotidiana lotta tra sentimento e realtà, tra gioia e dolore: Paiono docili vita e morte / insieme, terribili.
Si ha la sensazione, leggendo
Fotogrammi, di trovarsi completamente immersi nel paesaggio, anzi potremmo dire “dentro il paesaggio”: da cui, per assonanza, il rimando, forse non del tutto casuale, a Dietro il paesaggio, la prima raccolta di Zanzotto, anche se i richiami alla poesia italiana del Novecento presenti in questa raccolta fanno pensare più ad altri autori: Luciano Erba, per dirne uno.
Camilla Ziglia non nasconde il proprio amore per la poesia della tradizione e, volendo spingersi oltre il Novecento, riusciamo a trovare echi pascoliani in versi quali
al fiato quieto del cavallo oppure il salto dei lavarelli: è un amore svelato, il suo, che si rinsalda senza falsi pudori attraverso la rielaborazione dei propri versi.”
Nel 2021 la raccolta è diventata un libro, edito da puntoacapo Editrice, dal titolo Rivelazioni d’acqua.
Scrive Ivan Fedeli nella sua prefazione:
“La poesia di Camilla Ziglia accade in sé ed è in sé compiuta, come nella migliore tradizione di un ermetismo che affonda le radici nel Novecento e supera i suoi limiti di fruibilità grazie alla forza nitida di una parola piena, vibrante.
Sono versi terribili e dolci, quelli di
Rivelazioni d’acqua: esondano tra ritmi e pause con naturalezza, emergono dal fondo per darsi alla luce, per dirla con Ungaretti, portando con sé un segreto, un velo capace di mimetizzare la realtà, destrutturarla, ricostruirla su piani altri: è il lago il luogo d’incontro, la sua lentezza paziente dove tutto si cala, galleggia, affonda, riemerge, in una terra di nessuno, un non luogo dove appartenersi, e pur per poco, meravigliarsi.
È qui che la Ziglia si muove a filo d’acqua, tra
sopra e sotto, abitando un margine che fonde vita e morte, ricordo e presente, essere e non essere; qui tutto si muove con leggerezza, resta a galla con la sapienza di un insetto pattinatore che s’allontana, sfugge.”
Di seguito alcuni testi tratti da Rivelazioni d’acqua.

Dalla sezione STAGIONE DI MANCANZA:

*

Una nube di valle solca tutto
il fondo, ondeggia sui colli e giù
in scivolata sull’acqua.

Ma da lì, respirano?
Guardano l’orologio?

La sentono sul capo
la grande mano bianca,
la lingua lenta
di gatta sgravata,
o si lasciano sbigottire
dalle strade inghiottite,
dalla direzione che si sottrae?

§§§

*

Il filare dei tigli specchia i fusti
nel canale, righe bianche e nere
coprono i fumi di limo
più lenti della corrente.

Una foglia tardiva frantuma
la bugia dello specchio:
s’allontana sull’acqua
l’insetto pattinatore.

§§§

Dalla sezione STAGIONE DI SANGUE E PERDONO:

*
Un taglio di luna piena
il breve alone ceruleo che separa
il chiarore dalle ombre

quello è il filo del cammino,
dove si ferma lo sguardo

e non trova.

§§§

*
Forse getterò nel lago il tuo ciondolo,
lo guarderò scendere fra alghe
e ciottoli assorti.

Dal fondo appena mosso
lui vedrà me,
di spalle, in esplosione lenta.

Nessuno baderà
alla mano sul petto
in cerca del punto
sull’argento più liscio,
la nenia, consumata e calma,
in punta di dita.

§§§

Dalla sezione STAGIONE DI PROMESSE:

*
Sul fondo del ghiaione
il salto della roccia
a picco sull’acqua
e lì lo specchio
su cui si scende
a soffiare la pena.

Ognuno vi disegna a suo modo
un volto infantile,
tondo: due dita per gli occhi
e quasi sempre, esitante,
un sorriso.

§§§

Dalla sezione STAGIONE DI PERCORSI:

*
Affonda a vuoto la picca
nel brontolio dell’orizzonte,
si disarma nell’incavo tiepido
che accoglie il fianco, che sporca
di sabbia le dita dei piedi.

Alle spalle il lago, odore
di pesce e alghe profonde,
di fronte la strada di casa.

(Camilla Ziglia, Rivelazioni d’acqua, puntoacapo Editrice, 2021)

Camilla Ziglia è nata e vive a Brescia. Si è laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore e insegna Discipline letterarie, Latino e Greco in un liceo. Alcuni suoi testi inediti sono stati premiati in concorsi letterari, tra i quali “I colori dell’anima”, “Il Sublime di Lerici” “Ossi di seppia” e la Menzione d’onore al “Premio Lorenzo Montano” 2019. Compare in antologie cartacee di diversi premi, su “Atelier online” e altri siti o blog, nell’ebook iPoet, lunario in versi. Tredici poeti italiani (LietoColle 2019). Ha partecipato a numerose letture e ha condotto eventi e presentazioni di poeti contemporanei. Rivelazioni d’acqua (puntoacapo Editrice, 2021) è il suo libro di esordio; con il titolo Fotogrammi, la raccolta è risultata finalista al “Premio Bologna in Lettere”, al “Premio Beppe Salvia – Opera prima” e Menzione speciale al “Premio Lago Gerundo” 2020.

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