Alessandro De Francesco – (((

Ding Yi – Appearance of Crosses 97-5 (1997)

Alessandro De Francesco, con il libro intitolato ((( e pubblicato nel 2020 da Arcipelago Itaca è uno dei finalisti del Premio Bologna in Lettere 2021, Sezione Poesia edita: opera originale, complessa e affascinante al tempo stesso.
Nella nota critica scritta per Bologna in Lettere e intitolata Alessandro De Francesco e la scrittura aumentata come espressione dell’iperrealtà dell’enunciato scrive Sonia Caporossi: “La pratica scrittoria di Alessandro De Francesco è fin dagli esordi permeata da una ricerca espressiva sottile e paziente, che l’autore stesso definisce attraverso due metodologie differenti ma complementari: quelle della scrittura aumentata e degli ambienti di lettura, realizzati elettronicamente attraverso l’elaborazione sonora e grafica del testo. Scrivevo a questo riguardo qualche anno fa che “nella scrittura aumentata [così come la intende De Francesco] la percezione del reale non riproduce semplicemente il quid di turno, bensì lo aumenta, lo accresce, lo espande attraverso procedimenti semiotici non immediatamente determinati tranne che all’interno del proprio intrinseco prodursi, tale che il reale risulta, a ben vedere, intensificato non al di là, bensì all’interno del reale stesso, attraverso una procedura di incremento e potenziamento della percezione anziché una semplicistica creazione di una “realtà alternativa”.”[1] Allo stesso modo, gli ambienti di lettura sono coestesi alla sfasatura del contesto d’uso del testo, andando a sfociare metaletterariamente nella fotografia, nell’elaborazione grafica, nelle tecniche cinematografiche, fino al raggiungimento compiuto di uno strato ulteriore di coscienza del reale che sfocia nell’iperrealtà.”
Qui il link per accedere alla pagina di Bologna in Lettere che contiene la nota completa di Sonia Caporossi e il video realizzato da Alessandro De Francesco per l’edizione 2021 del festival. http://www.bolognainlettere.it/2021/05/07/premio-bologna-in-lettere-2021-sonia-caporossi-su-alessandro-de-francesco/
Di seguito una breve selezione di testi tratti da (((, tenendo presente che, per l’omogenea complessità dell’intera opera è praticamente impossibile sceglierne una parte senza inevitabilmente smembrarla e sacrificarla.
In ogni caso Tragico Alverman una scelta l’ha operata ed è questa.

la scrittura cuneiforme è basata sulla ripetizione
di una forma unica una serie di vettori a quanto
pare provenienti da linee continue il senso è dato
dall’orientamento orizzontale o verticale e dalla
quantità dello stesso segno

* * *

le due membrane curve stanno l’una di fronte all’altra
talvolta si toccano a causa dell’intensità della loro
vibrazione il tessuto che le ricopre freme ed è piú o
meno umido e lucido a seconda dei momenti viene
introdotta una sonda con telecamera nell’interstizio
tra le due membrane ma sullo schermo sono visibili
solo porzioni di tessuto che si estendono forse per
chilometri poi qualcuno si fa coraggio e inserisce un
dito in un momento di massima vibrazione dice di
percepire questa superficie umida che avvolge a tratti
la sua mano invita gli altri

* * *

nello slargo intermedio vicino alla ferrovia ricoperto
di erba sole e qualche pietra quel gruppo di
persone si è trovato come per caso a inizi pomeriggio
stiamo osservando l’area ormai vuota e il capannone
che la delimita nessuna traccia apparente di quanto è
accaduto probabilmente alcuni sedendosi sull’erba
ne hanno modificato tratti di superficie forse qualche
bambino ha spostato dei sassi ma queste coordinate
sono ignote perché così era lo stato precedente per
simili ragioni non è possibile ricostruire quanto si sono
detti ammesso che siano stati in misura di parlare

* * *

il recinto tra gli alberi circonda una capanna dal
tetto spiovente dove è adagiata della paglia di
fronte vibra appena una bacinella colma d’acqua
con dentro delle foglie e le ali di un insetto il prato
circostante è interrotto da qualche tumulo di terra
anche prendendo il tempo di osservare l’interno del
rifugio appare vuoto così come il recinto circostante

* * *

gonfio e nero con un’intercapedine e solcato da
venature vibra mele e vigne scorrono velocemente
quando viene acceso il motore mele e vigne scorrono
velocemente vibra la curva nera con un’intercapedine
e solcata da venature al tatto mele e vigne scorrono
velocemente la consistenza è piuttosto morbida
sottoposto al calore del sole mele e vigne scorrono
velocemente emana un odore non verbale come un
gas non è materiale questa superficie nera imbottita
solcata da venature interrotta da un’intercapedine

* * *

aggrappato a un ramo l’animale afferra una
cavalletta la sua piccola mano pelosa tiene stretto
l’insetto per le zampe mentre l’altra mano e le zampe
posteriori stanno attaccate al ramo l’animale morde
lentamente la cavalletta e comincia a masticarne la
testa ad ogni movimento della mandibola i suoi
occhi smisurati rispetto al cranio si chiudono
parzialmente l’occhio sinistro piú del destro fatica
probabilmente a rompere la corazza con i denti o sta
provando piacere nel nutrirsi la sua mano pelosa
spinge progressivamente l’insetto nella bocca cerca di
inghiottirlo il piú rapidamente possibile quando ha
finito di masticare l’animale sgrana completamente
gli occhi e resta nella stessa posizione tenendosi ora
al tronco con entrambe le mani le dita cinque
per mano si articolano in tre falangi nettamente
distinguibili hanno una lunghezza di 3-4 cm un
diametro di circa 5 mm e sono interamente ricoperte
di peli più corti rispetto al resto del corpo che aderisce
compatto al tronco

(Alessandro De Francesco, (((, Arcipelago itaca, 2020)

Alessandro De Francesco è nato a Pisa nel 1981. È poeta, artista e saggista. Ha realizzato performances e
letture alla Casa delle Letterature di Roma, al Centre Pompidou, al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Strasburgo, alla Fondation Louis Vuitton, alla City University of New York, alla Kelly Writers’ House dell’University of Pennsylvania, alla Kunsthalle di Basilea, ecc. Nel 2013 ha conseguito un dottorato alla Sorbona e ha insegnato poesia in accademie d’arte e università, tra cui l’École Normale Supérieure di Parigi, l’European Graduate School a Saas-Fee, l’École de Recherche Graphique e La Cambre a Bruxelles e l’Università delle Arti di Berna.
Per Arcipelago itaca ha pubblicato La visione a distanza (2018, collana Lacustrine). Altri suoi libri recenti
sono Hephaestus Reloaded (con B. Antomarini, V. D’Amora, A. Berg e M. Manetas, Punctum Books
2019),ThreePoetic Engines (Mix & Le Fonds Belval 2016), Continuum. Saggi sulla poesia come pratica artistica (Uitgeverij 2015).
Sito web: http://www.alessandrodefrancesco.net/

Immagine tratta dal sito personale dell’autore

1 Comments

  1. L’approssimarsi della vita è una teca. La conservazione della specie sotto spirito. Una sorta di perfida ironia. “Tra grani, la bacca rossa che cade nel ruscello mentre nessuno passa”…(Ho sentito l’audio)…Uno sberleffo, uno chiaro schiaffo in faccia all’origine della specie che più non si evolve e che irrimediabilmente vive tra semplici parentesi.

    Grazie Enea.
    (E siccome libri di poesia non si comprano… all’autore, (una copia ,tra parentesi, )la leggerei volentieri.) Grazie.
    Un caro saluto.

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